Davide contro Golia!

(video estratto d Youtube)

Non ci sono esattamente giganti e fionde in questa meravigliosa storia, ma quello che è riuscito a compiere una squadra di Basket, anche grazie al loro folle allenatore ha proprio qualcosa di epico.

Infatti nel 1966,  proprio nel periodo più acceso per i diritti degli afroamericani e in uno stato dei più conservatori, ossia il Texas, successe qualcosa di incredibile ed inaspettato.

Ma procediamo con ordine, partiamo con un piccolo cenno storico, ricordando quegli anni, come uno dei periodi più’ accesi nella  lotta per i diritti dei neri, dove, fece grande scalpore, il gesto di Rosa Parks, una donna nera, che si rifiutò di cedere il proprio posto sul bus ad un bianco, creando un enorme risonanza mediatica (https://it.wikipedia.org/wiki/Rosa_Parks ).

Sempre in quel periodo, affermava le priorie idee di libertà, il grande Leader Martin L. king, che fu’ poi assassinato nel 1968. ( https://it.wikipedia.org/wiki/Martin_Luther_King ).

Sempre in quegli anni e sempre in Texas, c’era un folle personaggio, ossia, Donald Lee Haskins soprannominato Don Hanskins (https://it.wikipedia.org/wiki/Don_Haskins ) , il quale si aggirava tra i ghetti delle città per cercare giovani giocatori afroamericani da invitare nella squadra di Pallacanestro da lui guidata nel college di El Paso, la Western College.

Indimenticabile, fu’ proprio l’incontro, durante un torneo, tra lui e il futuro leader della squadra  Bobby Joe Hill( https://it.wikipedia.org/wiki/Bobby_Joe_Hill ).

Il nostro visionario Donald, voleva dare una opportunità a coloro che non ne avevano mai avuta una, proprio come era stato per lui quando in giovane età, praticando proprio questo sport, non riuscì mai ad averne una concreta.

Vedendo giocare il ragazzo di colore, si accorse del suo talento, tanto da spingerlo ad avvicinarlo e proporgli di andare a giocare nella sua squadra.

Il ragazzo inizialmente rifiutò, in quanto a lui, era concesso di giocare solo 5 minuti visto il colore della pelle e quindi era stanco di faticare per non giocare mai.

Allora Haskins, lo convinse, dicendogli che con lui allenatore, avrebbe giocato in base a quanto avrebbe meritato, facendolo diventare in seguito, il simbolo della squadra.

Bobby Joe Hill (1943-2002) - Find A Grave Memorial(Bobby J. Hill in una vecchia foto)

Dopo aver convinto quel ragazzo, Donald, riuscì ad reclutare altri giovani di colore, fino a completare la sua squadra, composta per la maggiore di ragazzi neri, i quali riuscirono a fatica ad unirsi alla squadra, vista l’opposizione iniziale delle loro famiglie che non volevano lasciarli andare con un uomo bianco, visto il periodo era anche comprensibile la preoccupazione.

Una volta creata la squadra, venne presentata al direttore del college, il quale rimase senza parole, vedendo  la minoranza di ragazzi bianchi della quale era composta, ma lasciò comunque, che il Coach andasse avanti con le sue idee.

E’ giusto ricordare i nomi di quei componenti : Bobby Joe Hill, Harry Flournoy, Orstens Artis,  Nevil Shed, Willie Cager, Willie Worsley, David Lattin, questi erano i “seven niggas” afroamericani.

A completare la rosa di minoranza bianca, ci furono: Dick Myers,  Louis Baudoin, Jerry Amstrong, Dave Palacio e Togo Railey, soprannominati ” Gli irregolari” .

52 years ago today, Texas Western won NCAA basketball championship

Foto dei storici giganti della Texas Western College

Cosa fondamentale che insegnò il Coach ai suoi ragazzi, prima ancora degli schemi e della tattica, furono i valori, a partire dal senso di unione e di condivisione, cosa che li avrebbe resi ancora più grandi, fino a farli entrare in futuro, nella Naismith Memorial Basketball Hall Fame.

Dopo averli uniti sull’aspetto valoriale, inizio il periodo della preparazione atletica estiva, che sembrò a molti assurda, in quanto estremamente faticosa e disperata, dalla quale i giovani, trassero un altro insegnamento, ossia, il senso del sacrificio.

Sopravvissuti(metaforicamente parlando) all’apparente folle allenamento, arrivò il tempo delle partite e del campionato, dove furono denigrati e dati assolutamente per spacciati.

Pensate che dopo le partite, venivano insultati, derisi, addirittura gli veniva sputato addosso, senza contare di quando dovettero cambiare albergo, dopo che rientrati trovarono le loro stanze messe sotto sopra e ricoperte di sangue animale.

Nella prima partita che giocarono, nel loro ingresso in campo, vennero subito fischiati e disprezzati, ma ottennero la prima vittoria, seguita da commenti mediatici di un semplice colpo di fortuna.

Dopo una serie di 23 vittorie, sempre susseguite da insulti, sputi, a volte aggrediti e definita “La squadra degli sporchi negri” , l’opinione pubblica, dovette abbandonare l’idea della fortuna ed incominciò, anche se molto lentamente, ad apprezzare le loro gesta.

Ottennero una sola sconfitta in tutto il campionato, riuscendo così ad approdare alla finale di Ncaa, proprio contro la squadra di bianchi super favorita del Kentucky. (https://it.wikipedia.org/wiki/National_Collegiate_Athletic_Association ).

Il giorno prima della partita, ci furono nuovamente atti di razzismo, cosa che scosse molto Don Haskins, fino al punto di convocare la squadra in piena notte per comunicare la sua decisione riguardo la finale.

«Io sono stufo, e ho preso una decisione che metterà un freno a tutto questo, per sempre. Cinque in campo, due cambi, quaranta minuti di gioco, farò giocare soltanto i sette giocatori neri nella finale di domani»

Esordì cosi il Coach nella riunione notturna, senza girarci intorno e mostrando ancora una volta la sua determinazione a vincere sulla base di valori umani imprescindibili.

I componenti bianchi della squadra , appoggiarono in pieno la decisione presa, dimostrando il loro legame ai compagni e di essere uomini veri nonostante la loro giovane età.

La partita ormai è nella storia, vista la schiacciante vittoria ottenuta a colpi di canestro e l’entusiasmo che crebbe intorno a loro,  facendo restare a bocca aperte migliaia di persone, non solo quelle presenti, ma anche quelle che erano comode in poltrona a guardare il trionfo in tv.

Nonostante tutto, anche in quel caso ci fu’ un altro episodio di razzismo, in quanto nessuno portò la scaletta ai vincitori per tagliare la rete del canestro come di solito avviene.

Allora alcuni dei componenti del Team, salirono l’uno sulle spalle dell’altro e la strapparono via, dimostrando ancora una volta che il razzismo è da perdenti.

Dopo la vittoria, Don Haskins, fece il suo ultimo regalo a tutti, mostrando un altro grande valore come l’umiltà, affermando in seguito in una intervista:

 «Io non ho fatto niente di strano: quel giorno misi in campo semplicemente i migliori giocatori della squadra. E risultò che erano tutti neri». cit. Donald Lee Haskins 

Don Haskins - The Bear(Don Haskins)

Questa fantastica storia, è raccontata in modo eccezionale nel film “Glory Road” che consiglio di vedere  vivamente a tutti gli appassionati di sport e sfide, lasciandovi con un piccolo spezzone della pellicola, lasciando a voi le emozioni e  riflessioni personali.

(Video etratto da YouTube scena del film Glory Road)