Il portiere buono,a difesa dei più deboli !

Come non aprire questa pagina dedicata al mitico e purtroppo spesso dimenticato : Astutillo Malgioglio, il portiere buono che ha dedicato la sua vita in aiuto dei più deboli, andando contro ad ogni difficoltà.

Anche se non tra i più noti calciatori della storia, Astutillo inizia la sua carriera da professionista  con l’esordio in serie A con la maglia del bologna nel 1977, proseguendo poi come titolare con le rondinelle del Brescia in serie B per cinque stagioni consecutive contribuendo alla promozione in serie A nel ’79-’80 distinguendosi come uno dei portieri migliori del campionato cadetto.

Nella stagione seguente, unica da titolare nella massima serie, non riesce insieme alla squadra ad evitare la retrocessione e seguendo l’anno successivo i suoi compagni dalla panchina, perdendo anche il posto da titolare a causa di dissidi con il mister,venendo poi ceduto a fine stagione alla Pistoiese, per poi tornare in serie A nell ’83 acquistato dalla neo campione d’Italia As Roma, facendo da vice con grande affidabilità allo storico Franco Tancredi.

Nel’ 85 decide di passare su altra sponda capitolina, con i bianco celesti appena retrocessi in serie B, ed e’ lì che inizia la sua vera battaglia.

Infatti viene preso di mira dai tifosi laziali, sia per il suo passato in giallo rosso, sia per il suo impegno con i disabili e quindi accusato di non concentrarsi abbastanza sul campo.

La goccia che farà traboccare il vaso, sarà nel’86, allo stadio olimpico di Roma, quando nella partita persa 4-3 contro i vicentini, sarà aspramente contestato per alcune sue incertezze durante il match, offendendo duramente anche la sua famiglia e i ragazzi portatori di handicap che lui stesso aiutava, facendo spuntare sulle tribune ( a detta dello stesso Malgioglio ), uno striscione con la scritta ” TORNATENE DAI TUOI MOSTRI ” riferito ai disabili ( sottolineando che provando a fare una ricerca su internet riguardo a quella partita, non c’è nessun video o testimonianze particolari di quell’episodio e la  faccenda non è mai stata approfondita, lascio a voi i commenti).

video estratto da You Tube

Alla vista di quello striscione il portiere buono, decide di togliersi la maglia davanti a tutti e sputarci sopra in segno di disprezzo, gesto che gli porterà enormi ripercussioni, con la richiesta della stessa società di radiarlo dal mondo del calcio e la scelta del giocatore di  rescindere  consensualmente il contratto che lo legava al club e l’idea di ritirarsi del tutto.

Ma nell’ estate dell’86, fu Giovanni Trapattoni a convincerlo a non mollare e di unirsi con l’Inter come vice di Walter Zenga, infatti si legherà ai nero azzurri per cinque stagioni, vincendo anche il massimo campionato nel ’89.

Fatto importante da evidenziare e’ proprio nella partita contro la sua ex squadra bianco celeste nel’90, quando Malgioglio scende in campo da titolare, sotto l’assordante boato dei tifosi laziali che oltre ad insultarlo gli tirarono di tutto, nonostante fu convinto dal presidente interista a portare un mazzo di fiori sotto la curva nord ad inizio partita come gesto di pace, ma ad avviso del designatore di gara, era tutto normale quello che succedeva sugli spalti.

Profonde, toccanti e coraggiose le parole del portiere a fine partita:

“Provai a spiegare al presidente Pellegrini che la natura delle persone non muta. Ma lui niente. Mi diceva: ’Astutillo, qui dobbiamo dare un segnale chiaro. Porterai un mazzo di fiori sotto la curva prima della partita, farete pace, vedrai’. Invece, come metto piede sul prato, lo stadio esplode. Quasi 30.000 spettatori e un coro di fischi assordante, mentre dagli spalti pioveva in campo di tutto. Passai momenti terribili mentre avanzavo con i fiori. Solo. Al centro della scena. Prima gli insulti, poi gli oggetti. Radioline, pile, bottiglie e io in piedi, senza mai cadere. L’arbitro, Lanese, non sospese la gara, riuscii a rimanere in piedi. Uscii sconfitto (la Lazio vinse 2-1 con gol di Ruben Sosa e Pin, con in mezzo il gol di Madorlini) e ferito. Il sangue che scendeva sul volto”. ( frase estratta da:https://www.sslaziofans.it/contenuto.php?idContenuto=33445#:~:text=Tradito%20dall’eccesso%20di%20sicurezza,e%20la%20prende%20a%20calci. )

Chiuderà la sua carriera professionistica con l’Atalanta nel’92 all’età di 34 anni, ma non smetterà la sua missione di aiutare i più deboli.

Infatti già a partire dal 1977, dopo una visita ad un centro di ragazzi disabili, restandone profondamente toccato, Astutillo con il pieno supporto della moglie, decise di dedicarcisi con tutto se stesso a questa causa e nonostante i continui sberleffi di molti compagni di squadra,addirittura allenatori e tifosi come già su scritto, egli decise di aprire un associazione chiamata ” ERA77 “, che si occupava di recupero motorio di bambini distrofici.

Purtroppo causa motivi di salute dello stesso e mancanza di fondi economici, per la maggior parte fondi presi dalle sue stesse tasche, nel 2001 l’associazione è stata costretta a chiudere.

Diverse sono stati i riconoscimenti ottenuti dal nostro campione, nel ’95 premi sportivo più proprio per il suo impegno nell’associazione, nel’2018 premio ISUPP (acronimo di io sono una persona per bene) per il suo impegno nel sociale, e nel 2019 premio BUU ( brothers universally united) istituito dal’ Inter per persone che si sono messe in luce per meriti umanitari contro discriminazione e razzismo.

Ancora oggi Astutillo Malgioglio è impegnato nel sociale a dimostrazione che per essere un professionista bisogna prima essere una persona di VALORI, quelli veri per poter trasmettere ai giovani dei veri esempi da seguire.

video etratto da You Tube