Cosa ci resta di una stagione sportiva.

Sinceramente, tutto e niente.

Un anno di sacrificio, divertimento, passione, dedizione e chi più ne ha più ne metta, fino al temine, momento in cui tiri le somme e pensi: che fantastico viaggio è stato.

Non so voi, ma quando si arriva al traguardo del finale di stagione vivo sempre un vortice di emozioni difficili da spiegare e come non ricordare quella calda giornata di giugno, il sole splendeva alto nel cielo e l’aria era carica di eccitazione. La mia squadra di calcio esordienti si era riunita per l’ultima partita della stagione. I ragazzi erano emozionati e un po’ tristi allo stesso tempo, perché sapevano che sarebbe stata l’ultima volta che avrebbero giocato guidati da me.

Durante la partita, le emozioni erano forti. C’erano gol spettacolari, parate incredibili e sfide avvincenti. Ogni giocatore dava il massimo, cercando di lasciare il segno in questa ultima partita. Ma c’era anche un senso di malinconia nell’aria, perché tutti sapevano che quella sarebbe stata l’ultima volta che avremmo condiviso il terreno di gioco.

Alla fine della partita, c’è stato un momento di silenzio. I giocatori si sono abbracciati e mi hanno ringraziato per tutto il lavoro svolto durante la stagione. C’erano sorrisi e qualche lacrima, perché tutti sapevano che quella era stata un’esperienza speciale.

Dopo la partita, la squadre si è riunita per una cena. Hanno ricordato le sfide affrontate insieme, le vittorie e le sconfitte. Hanno riso e scherzato, ma c’era ancora un senso di malinconia nell’aria.

Mentre la serata volgeva al termine, i giocatori si sono salutati con la promessa di rivedersi nella prossima stagione. C’erano abbracci e qualche lacrima, perché tutti sapevano che quella era stata un’esperienza unica.

La fine della stagione calcistica è un momento speciale. È un momento in cui le emozioni sono forti e la malinconia si fa sentire. Ma è anche un momento di gratitudine per tutto ciò che è stato vissuto insieme e di speranza per il futuro.