Senza di noi non si può giocare, quindi rispettateci !

Dura la vita dell’arbitro, soprattutto di quelli dilettantistici, spediti a dirigere partite dove l’unica cosa che conta è urlargli contro.

Video estratto da youtube.com

E’ si, è proprio cosi, questo è quello che succede a questa figura così sottovalutata, ma importante, soprattutto nel calcio dilettantistico, dove ormai, come potete leggere nel link che segue, sono oltre 500 i casi di aggressione e percosse ai nostri designatori.

https://www.youreporter.it/arbitro-aggredito-a-roma-la-verita-e-che-non-sappiamo-perdere/

Ma vi rendete conto, persone che si mettono a disposizione per poter far giocare delle partite per il nostro divertimento e che succede, vengono  aggrediti, cose proprio assurde.

Ma da dove nasce tutta questa violenza nei loro confronti, ma soprattutto perché?

Sembrerebbe che tutto questo odio, ( come riporta il link seguente riguardante la psicologia dell’arbitro, (http://www.aiamessina.it/psicologia.html )nasca dal fatto di vedere il designatore come un ostacolo e non come un direttore di osservanza delle regole, soprattutto perché esso viene imposto e non scelto, quindi risulterebbe più come un capo che come un esperto di  regole sportive.

Inoltre a tutto questo, si aggiunge la componente emotiva, ossia la mentalità che bisogna vincere per forza, contro ogni regola, infatti è davvero raro che vengano elogiate le direzioni di questi professionisti, e ancor meno elogiati se si perde.

Video estratto da youtube.com

A mio personalissimo avviso, in base alla mia esperienza sportiva, è come se ci fosse la cultura ad addossare le proprie colpe di sconfitta ad un arbitro invece che ai propri errori, senza tener conto di valutare se stessi dopo una prestazione atletica, quindi creando un alibi alle nostre debolezze.

Proviamo  ad immergerci in questa figura, che completamente sola (con solo alcune volte dei collaboratori , ma cmq la scelta finale spetta ad esso)  si trova a prendere continue decisioni di gioco in poche frazioni di tempo, dove ad ogni scelta è un continuo urlargli e giudicarlo, soprattutto dalla maggior parte di persone che non conoscono a fondo i regolamenti, immaginate la pressione a che livelli possa arrivare e quanto il margine di errore decisionale si possa elevare vertiginosamente.

Tenendo conto, inoltre,  della componente umana, mi spiego meglio, se voi vi trovaste ad arbitrare una partita dove sia i tifosi, sia gli elementi in campo sono continuamente ingiuriosi contro di voi, pensate che riuscireste ad adottare un metro di giudizio  imparziale?

Oppure pensate che forse qualche giudizio possa essere un po’ condizionato?

Bè, io al loro posto forse qualche decisione la prenderei un po’ trasportato dall’emotività, senza essere più lucido e seguire alla lettera sia il regolamento che la mia autorevolezza.

Ma ci rendiamo conto che senza di loro non si potrebbero più svolgere competizioni, che anche loro possono sbagliare, ma vogliamo iniziare ad avere una cultura di rispetto per questa categoria.

Ricordo nitidamente, quando giocavo a pallone, c’era gente che veniva a vedere le nostre partite solo per sfogarsi con l’arbitro, cosa assurda, da pazzi, urla e parolacce indirizzate a lui anche senza motivo.

Una volta che si raggiunga il  rispetto  nei loro confronti, è fondamentale aggiungere che anche essi hanno dei diritti e doveri all’interno di una direzione, quindi è importante durante una partita riuscire ad essere autorevoli e non autoritari, cosa spesso difficile.

Infatti una componente che può portarli ad un susseguirsi di errori è proprio l’insicurezza oppure il desiderio di far rispettare le regole ad ogni costo senza tener conto della situazione.

Quindi anche loro come gli sportivi, devono allenarsi ed aggiornarsi costantemente per poi avere il coraggio e la freddezza nel momento delle scelte, soprattutto senza dimenticare il lato comunicativo in determinate situazioni. http://www.aiaseregno.it/diritti_doveri.asp

Perciò, quello che vorrei dire a tutti gli sportivi e non solo, concentriamoci sulle nostre prestazioni, aiutiamoli a svolgere la loro attività, incoraggiamoli nel momento dell’errore ed elogiamoli quando prendono giuste le loro decisioni, ricordandoci che il nostro divertimento è grazie a loro.

Nel mio percorso calcistico ho avuto la fortuna di avere un grande allenatore e non un semplice fanatico, il quale nel momento in cui chiudevamo lo spogliatoio per il discorso pre-partita, nella sua conclusione, quando tutti eravamo con l’emozione a mille e concentratissimi, ci ricordava e caricava con queste parole  : ricordate ragazzi, l’arbitro fa parte del gioco, senza di lui oggi non potremmo essere qui a giocarcela. Anche lui può sbagliare come voi, quindi aiutiamolo a fare bene il suo, ed ora scendiamo in campo e qualsiasi cosa succeda, pensate solo ed esclusivamente a giocare a calcio.

” Saggio è chi pensa. L’arbitro non può essere saggio. Deve essere impulsivo. Deve decidere in tre decimi di secondo.” cit. P. Collina

Divertirsi sempre…. video estratto da youtube.com